“Reincantare il mondo”. Due giornate all’Eremo di Calomini: un’esperienza di reintegrazione in chiave educativa.

La meraviglia per la vita e una nuova capacità, anche laica, di cogliere il sacro nascosto nelle pieghe del mondo, la gioia che nasce dal sapere di essere un filo del grande tessuto della natura e contemporaneamente il dolore per la devastazione che sta avvenendo, la riscoperta di un’etica del limite e l’accettazione della nostra fragilità, il desiderio – e le difficoltà – di declinare tutto questo in chiave educativa oggi, in piena crisi ecologica e sociale: queste alcune delle fondamentali esperienze e nuclei di riflessione che abbiamo vissuto nell’incontro all’Eremo di Calomini in Garfagnana (Lucca) dal 9 al’11 Giugno di quest’anno. L’incontro, intitolato “Reincantare il mondo. Per una pedagogia della decrescita”, è stato organizzato dall’Associazione per la decrescita e ha visto la partecipazione di 25 persone provenienti da tutta Italia.

Il gruppo di partenza era molto eterogeneo ma si è subito amalgamato, anche grazie alla potenza del luogo e all’accoglienza di fratel Benedetto, il monaco custode dell’Eremo. Notevole il livello delle relazioni che sono state tenute da Mauro Bonaiuti, Marco Deriu e Patrizia Scanu e molto profonde le esperienze fatte come quella di immersione in natura (guidata da Silvio De Magistris) e quelle di meditazione e di letture sapienziali che sono state pensate con cura e proposte dagli organizzatori. Preziosi sono stati anche i momenti di convivialità, con pasti vegetariani e cibi locali preparati da Luca e dalla sua famiglia all’Antica Trattoria dell’Eremo. Il silenzio delle notti nelle camere semplici ma confortevoli della foresteria e nelle celle eremitiche, alcune scavate nella nuda roccia, hanno completato il quadro.

A chi si chiedesse cosa c’entra la decrescita con tutto questo, potremmo rispondere che, fin dal suo sorgere, la proposta della decrescita non si è configurata solo in chiave economica. Paradossalmente la necessità di “uscire dall’economia” rimanda ad una trasformazione ancor più profonda sul piano antropologico e dunque dell’immaginario. Questo nel senso che il bisogno e/o la desiderabilità di questa trasformazione possono spingerci  ad un passo così impegnativo come la messa in discussione del modello dominante e delle abitudini che lo sostengono. Di qui la necessità, come ha affermato Serge Latouche, di un “reincanto del mondo” inteso non come una messa tra parentesi della scienza e delle sue metodologie, ma come una riabilitazione della bellezza, della saggezza (nelle sue diverse espressioni e tradizioni) del rapporto col sacro e con la natura. Questo nella consapevolezza che solo agendo a questo livello potremo immaginare e costruire “forme di vita” e di organizzazione sociale non sussumibili dal modello dominante.  Nella Associazione per la decrescita, in particolare attraverso i lavori dei gruppi tematici “pedagogia e letture” e “cosmovisioni”, si coltiva e si riflette su questa dimensione, che possiamo forse definire filosofico-spirituale, del progetto socio-ecologico della decrescita. .

Per tutti questi motivi il gruppo spera che l’appuntamento dell’Eremo di Calomini possa divenire annuale, per permettere di incontrarci fra tutti coloro che vogliano trovare le radici del loro attivismo riscoprendo e valorizzando le diverse dimensioni e le pratiche  che questa sorta di “reincanto del mondo” comporta.

Speriamo di vederci ancora all’Eremo di Calomini a giugno del prossimo anno 🙏!