Filosofia organizzativa

Questo testo è un orientamento per il nostro lavoro. È stato condiviso e discusso a lungo e rimane comunque aperto alle integrazioni che nascono dalla nostra esperienza e riflessione.

L’Associazione per la Decrescita si considera un collettivo* politico-culturale, una forma di aggregazione e di condivisione “post-burocratica”, attiva nella promozione culturale, nella riflessione e nella discussione pubblica e nell’azione sociale e politica. Quelli che seguono non sono “regole” ma indirizzi aperti ai contributi, alla riflessione e alle sollecitazioni che emergono dal quotidiano lavoro comune.

PRINCIPI COSTITUTIVI

L’Associazione non ricerca il potere ma il prendersi cura di sé, degli altri, del mondo.
L’Associazione non ricerca il potere ma il prendersi cura di sé, degli altri, del mondo.
Relazione e libertà si corrispondono nella misura in cui materializzano una concezione superiore dei rapporti umani: la coscienza di sé nella relazione con gli altri. Ciò che lega viene prima di ciò che de-lega. Stare in relazione significa:
a) operare come comunità di uomini e di donne, che deve essere pienamente abitabile per gli uni e per le altre, valorizzando una pluralità che non è una differenza sociale, ma una differenza sessuale e di genere;
b) produrre un sapere comune (critico della presunta neutralità della scienza) per elaborare progetti di trasformazione sociale e sperimentare una pratica collettiva per attuarli;
c) considerarsi una parte che si confronta, ascolta e comunica, una parte che intende essere un punto di vista che produce giudizio. Essere singolari nel plurale non è oppositivo;
d) che l’associazione è al servizio della più ampia rete della decrescita;
e) assumere una piena responsabilità verso noi stessi, verso gli altri viventi e verso l’intera ecosfera, la “madre terra”.

UN’AUTORITÀ DIFFUSA E CIRCOLANTE

Nell’Associazione non ci sono gerarchie ma solo ruoli, compiti e responsabilità di servizio. Nell’Associazione non ci sono portavoce, portabandiera, capi o leader indiscussi: l’autorità è diffusa e circolante. I singoli talenti, competenze, abilità sono riconosciute, apprezzate e messe a frutto nella valorizzazione della diversità di ciascun/a aderente. La funzione dirigente è esercitata da tutti/e e tutti/e ne sono investiti/e. In ciò va ravvisato lo sforzo di superare ogni divisione del lavoro tra chi pensa e chi opera, tra chi dirige e chi esegue. Il narcisismo non è apprezzato mentre l’umiltà è tenuta in gran conto. Le informazioni e le conoscenze sono condivise e compartite in uno spirito di trasparenza e di maturazione comune.
Nell’Associazione non ci sono gerarchie ma solo ruoli, compiti e responsabilità di servizio. Nell’Associazione non ci sono portavoce, portabandiera, capi o leader indiscussi: l’autorità è diffusa e circolante.
I suoi aderenti si impegnano a decostruire il più possibile le forme di potere interne laddove si venissero a creare, anche inconsapevolmente, nel quotidiano funzionamento della vita associativa. L’Associazione si impegna a mettere in luce, disvelare, denunciare tutte le forme di violenza e di dominio, in particolare quelle legate e giustificate sulla base dell’ideologia della crescita e dello sviluppo.
L’iniziativa autonoma dei suoi membri è riconosciuta e apprezzata come elemento di arricchimento della vita dell’associazione sulla base di un principio di fiducia di fondo.
Ogni aderente ha facoltà di proposta. L’associazione ha l’obbligo di discutere ogni proposta avanzata dei singoli e dalle singole aderenti.
Ciascuno/a si autolimita e autodisciplina nello spirito di tale fiducia preventiva. Nessuno/a è comunque depositario di un potere di “rappresentanza” dell’Associazione. Una funzione di rappresentanza può tuttavia essere occasionalmente assolta (privilegiando la rotazione e l’estrazione casuale) da chiunque dei suoi membri su mandato degli altri soci.
L’Associazione riconosce e valorizza le differenze di genere, generazione, provenienza, opinioni politiche e religiose.
Ogni decisione che impegna l’Associazione deve essere assunta dopo adeguata istruzione, informazione di tutti/e gli aderenti, e discusse in sede collegiale fino ad esaurimento delle richieste di approfondimento e alla formazione del più largo consenso.
Le decisioni sono assunte col metodo del consenso e non della votazione. Il voto può essere utilizzato semplicemente come forma di verifica del grado di consenso realizzato sulle singole proposte, risoluzioni, deleghe e incarichi ai soci/e e di ogni altra decisione che impegni l’associazione. Nessuno/a aderente alla Associazione è tenuto ad una disciplina di gruppo diversa da quella che ognuno ma ciascuno/a è chiamato ad una corresponsabilità in relazione alle iniziative che condivide. Ognuno/a è tenuto a dare quanto più può per la realizzazione delle iniziative che abbia contribuito a decidere.
Quanti/e non condividono le decisioni assunte dalla Associazione possono mantenere il loro dissenso ed esporlo in tutte le sedi. Non sono, cioè, vincolati/e alla loro esecuzione.
Le divergenze di opinioni e le situazioni di conflitto sono considerate occasioni di ascolto, di messa in gioco e di maturazione reciproca. Mediare, venirsi incontro, riuscire a fare sintesi, o ancora meglio a rilanciare creativamente e d’altra parte accettare anche differenze di valutazione e piccole frustrazioni sono considerati tutti elementi necessari al lavoro comune.
L’amicizia, la condivisione, la collaborazione, l’affetto e la convivialità rappresentano lo spirito e il collante dell’associazione.

L’ASSOCIAZIONE E LA SUA AZIONE

I confini dell’associazione sono porosi. Esistono dei soci ma la partecipazione è garantita a tutti coloro che vogliono collaborare, indipendentemente dal fatto che si associno o meno. L’adesione alla Associazione può essere sia individuale che di gruppo (altri collettivi, circoli, comitati, gruppi, ecc.). Possono aderire alla Associazione tutti coloro che condividono lo spirito e i principi costitutivi e accettano le regole che l’Associazione si dà. L’associazione opera a livello nazionale, locale, internazionale, a seconda delle situazioni e dei progetti. Tra gli scopi dell’associazione non c’è quello di crescere o di espandersi all’infinito ma di mantenere quella misura che permette una reale condivisione e convivialità. L’associazione guarda con favore alla gemmazione e alla riproduzione di altri gruppi e associazioni in uno spirito di autonomia e di riconoscimento reciproco. L’Associazione valorizza e promuove la progettazione e la conduzione di attività di partnership e di rete con altre persone, associazioni, movimenti e istituzioni. L’associazione è pienamente autonoma dai centri di potere politico e da ogni altra diversa organizzazione. Nella sua autonomia ricerca rapporti e instaura relazioni con quante altre e diverse organizzazioni perseguono fini analoghi. L’associazione intende promuovere nel più totale rispetto dell’autonomia reciproca, l’incontro e il confronto e l’iniziativa comune tra tutte le organizzazioni politiche e sociali che operano in qualsiasi campo e misura per il cambiamento in senso democratico per la sostenibilità ambientale e l’equità sociale.<p>L’Associazione valorizza e promuove la progettazione e la conduzione di attività di partnership e di rete con altre persone, associazioni, movimenti e istituzioni.
I gruppi di lavoro dell’Associazione sono articolazioni interne/esterne volte a favorire la collaborazione su singoli temi e progetti tra persone dell’associazione e persone di altre realtà, associazioni, territori.
I membri dell’associazione considerano l’associarci e il lavorare assieme una forma di apprendimento e di maturazione personale, interpersonale e politica. L’obiettivo dei partecipanti all’Associazione non è solamente quello di trasformare il mondo, ma di trasformare se stessi, le proprie relazioni, il proprio modo di relazionarsi con il mondo e con tutte le forme di alterità in uno spirito di solidarietà, nonviolenza e cura. L’Associazione, nella sua azione rivolta all’esterno, vuol contribuire a ricreare forme comunitarie ove lo spirito del dono, della reciprocità, della convivialità, del servizio, dell’uguaglianza, siano gli elementi generativi e di sviluppo delle relazioni fra i suoi membri. Per poter incidere, con coerenza, sulla realtà esterna occorre che la stessa Associazione (la sua forma organizzativa e le relazioni che crea con altri soggetti con i quali intende fare rete) riproduca, tenda verso la forma comunitaria appena descritta.
Le pratiche costitutive dell’Associazione sono l’esempio, la presa di parola pubblica, la nonviolenza e la disubbidienza civile, intese come strumenti di lotta, mezzi più adeguati e coerenti agli obiettivi, perché rifiutano la “doppia morale” che relega nella sfera interpersonale privata i “buoni principi” e autorizza invece in nome dell’”etica della responsabilità” comportamenti ispirati al diritto del più forte nella sfera della politica e dell’economia.(*) Con il termine collettivo intendiamo una forma di relazione assolutamente libera e aperta a quanti, condividendo un comune obiettivo (nel nostro caso il superamento dei paradigmi socioeconomici oggi dominanti), intendono dare il loro personale contributo individuale e impegno comune.