Si terrà all’Università di Parma il prossimo 17-18 ottobre 2022 il Convegno nazionale “PENSARE LA DISCONTINUITÀ. Le scienze umanistiche e sociali di fronte al riscaldamento globale e alla crisi ecologica”.

Il convegno nasce dall’idea che le scienze sociali e umanistiche oggi possano e debbano avere un ruolo cruciale nel contribuire alla capacità riflessiva della società di fronte alle emergenze climatiche e ambientali che stiamo attraversando. Pensiamo a sfide epocali quali il cambiamento climatico, la crisi della biodiversità e l’estinzione delle specie, lo sfruttamento insostenibile delle risorse, la produzione di rifiuti, l’inquinamento e i danni per la salute umana e degli ecosistemi, l’aumento incontrollato della popolazione e più in generale la conservazione delle condizioni di sussistenza e rigenerazione degli esseri umani e degli altri esseri viventi.

Le conoscenze scientifiche provenienti dalle “scienze naturali”, pur essendo fondamentali per la conoscenza di questi fenomeni, non sono tuttavia sufficienti per comprendere e valutare appieno le cause, gli effetti, le dinamiche e le possibili risposte a queste emergenze. Per guadagnare una visione più complessa ed articolata della situazione in cui ci troviamo e sviluppare delle scelte e degli orientamenti personali e collettivi adeguati occorre integrare i contributi riflessivi che provengono dalle discipline antropologiche, sociali, psicologiche, pedagogiche, storiche, politiche, filosofiche, estetiche, letterarie, artistiche.

Tali contributi sono infatti indispensabili per valutare il ruolo delle dimensioni legate alle premesse culturali ed epistemologiche, per comprendere le dinamiche psicologiche, relazionali e socio-economiche, per sviluppare immaginari, rappresentazioni, forme espressive, narrative e comunicative, per rielaborare codici etici, valoriali e comportamentali rispondenti alla situazione, esoprattutto per ipotizzare possibili percorsi di cambiamento individuale e collettivo all’altezza di tali sfide. La portata e l’urgenza di queste questioni e la consapevolezza sempre più diffusa di un cambiamento necessario ci spingono ad interrogare in profondità una serie di abitudini, conoscenze, idee implicite, pratiche sociali, modelli organizzativi, assetti economici e politici, che si sono andati definendo nel tempo, ma che oggi non appaiono più sostenibili.

Riconsiderare riflessivamente queste configurazioni comporta anche interrogare le premesse e lo statuto delle nostre discipline. “Pensare la discontinuità”, nei nostri modi di costruire conoscenze così come nei nostri modi di pensare, di vivere, di agire, nella vita quotidiana e nelle nostre scelte collettive, diventa da questo punto di vista, un’occasione per riconsiderare il nostro presente e il nostro futuro, ma anche un’opportunità per ridiscutere e rinnovare i nostri saperi.

Il Convegno “PENSARE LA DISCONTINUITÀ. Le scienze umanistiche e sociali di fronte al riscaldamento globale e alla crisi ecologica” intende proporsi come momento di riflessione, di discussione e di rielaborazione di queste premesse attraverso sessioni tematiche aperte a punti di vista, prospettive, esperienze interdisciplinari nell’ambito delle scienze umanistiche e sociali.

Qui di seguito il programma del convegno.

Programma Convegno Pensare la discontinuità - Definitivo-1