La decrescita e il master a Barcellona in Ecologia Politica: un’opportunità.

Di Giulio Torello.

Ho terminato la mia carriera universitaria, con una triennale e una magistrale al mio attivo, eppure sentivo la necessità di qualcosa di nuovo perché il mio percorso di studi non poteva terminare lì; la laurea magistrale in “scienze internazionali” non colmava un’incompletezza che per mia natura percepisco quotidianamente dentro di me.

La segnalazione di questo master in Political Ecology, Degrowth and Environmental Justice da parte del prof. Mauro Bonaiuti (mio stimato insegnante della magistrale torinese e importante teorico della decrescita e dell’economia solidale) è quindi arrivata al momento giusto.

Nato dall’idea del professor Joan Martinez Alier e organizzato dall’Universitat Autonoma de Barcelona insieme all’istituto di ricerca transnazionale Research and Degrowth (operante in Spagna e Francia), questo master rappresenta un unicum mondiale, sia per la sua estrema interdisciplinarietà, capace di accorpare il vasto mondo delle scienze sociali, l’economia solidale e in particolare l’ecologia e la giustizia ambientale nella loro forma più sincera e coerente, sia per il focus fondamentale sulla decrescita. La domanda circa il significato della decrescita è spesso travisata e approcciata con risposte semplici e superficiali. Per me non può che essere l’opposto: il contributo di Mauro Bonaiuti e di questa prima metà di master mi hanno fatto comprendere la decrescita come qualcosa di semplice e complesso allo stesso tempo, che può avere moltissime declinazioni, che può rapportarsi a tutto ciò che ci circonda e forse lo sta già facendo.

Oggi siamo nel 2022 e la settimana prossima inizierò la seconda parte di questa avventura barcellonese. La prima parte ha avuto un impatto prevalentemente teorico, che al suo interno comprende però anche le visite a Can Decreix (a Cerbére, comune francese al confine con la Catalogna) e a Picamoixons, nonché la conoscenza di luoghi in cui si sta cercando di dare uno sbocco movimentista alla decrescita a Barcellona come Can Batllo e Can Masdeu.

A Barcellona ho conosciuto un ambiente internazionale, in cui ognuno porta alla collettività il proprio contributo e la sua storia che, in una maniera o nell’altra, è arrivata a incrociarsi con la decrescita o l’ecologia politica.

Esperienze come Can Decreix e Picamoixons, tra attività nella natura, produzione di vino, lavatrici a pedali, raccolte di olive e condivisione di abilità artistiche e particolarità dei singoli hanno permesso di sviluppare al meglio quel concetto tanto caro a Ivan Illich, la convivialità.

In tutto ciò non è mancata una consistente parte teorica nei corsi di Foundations of Degrowth, Political Ecology ed Environmental Justice.

E’ stato interessante nel master approfondire mappe come l’EJATLAS, ovvero un atlante che racchiude in sé moltissimi casi documentati di giustizia ambientale nel mondo, similmente a come Italia che Cambia mappa moltissime “buone pratiche” sul territorio italiano. Interessante è stato inoltre  osservare come la decrescita possa essere applicata al postcolonialismo, ai movimenti indigeni e all’ecofemminismo, trovando riscontri letterari nei casi degli Zapatisti e del Rojava Curdo, frequentemente citati a lezione.

A Barcellona sono presenti inoltre attività trasformative per cui i docenti hanno promosso intensamente la nostra partecipazione, come la costruzione di una mappa dei conflitti ambientali cittadini, promossa da Can Batllo, e la riconversione di un ospedale in disuso in centro di giustizia climatico, questa promossa da Can Masdeu.

Non meno rilevante è stata per me la valorizzazione di questo master nei confronti delle forme artistiche come veicolo di certi messaggi e come motore di inserimento del singolo al centro, indispensabile nel panorama degli anni 2020.

Questa è una panoramica riassuntiva e personale dei miei primi mesi a Barcellona. Sicuramente è stato un approccio differente rispetto all’idea di decrescita sviluppata in precedenza. L’approccio italiano che avevo interiorizzato non aveva connotati esplicitamente movimentisti e di azione politica, caratterizzandosi invece come associazione culturale  focalizzata a un cambio di paradigma che potesse partire dalle buone pratiche del territorio. A Barcellona l’approccio alla decrescita si distingue per il suo marcato connotato politico quasi sempre a fianco dei movimenti ambientalisti (Extinction Rebellion e i movimenti di Social Housing), ecosocialisti ed anarchici, cercando una soluzione marcatamente politica che inglobi la decrescita.

In conclusione sono entusiasta per ciò che questo master mi sta dando e per quello che Bonaiuti mi ha dato e continua a dare; spero di riuscire sempre a portare le precedenti esperienze in quelle nuove e quelle nuove in quelle precedenti e di offrire spunti in altri contesti, al fine di essere spettatore e partecipe di delle significative trasformazioni, a Barcellona, in Italia e nel mondo.