Tecnica, Glifosato, Irrorazione, Campi, Agricoltura

 

E’ appena uscito in versione digitale ed è in corso di stampa un nuovo articolo sugli effetti del glifosato, a cura di Peter Clausin, Claire Robinson ed Helmut Burtscher-Schaden, tre ricercatori indipendenti attivi rispettivamente in Germania, Regno Unito e Austria. L’articolo si intitola “Pesticidi e salute: un’analisi dell’approccio regolatore per la valutazione della cancerogenicità del glifosato nell’Unione Europea” ed esamina minuziosamente la valutazione delle autorità europee sul rischio di cancerogenicità del glifosato sulla base della Norma EC 1272/2008. I tre ricercatori mostrano come la non classificazione del glifosato come sostanza cancerogena da parte delle autorità europee appaia incoerente con, e a tratti – sostengono – “addirittura in violazione di”, importanti documenti e linee guida che dovrebbero essere alla base delle analisi in materia. In particolare, viene criticata la “arbitraria attenuazione da parte delle autorità della potenza delle analisi statistiche, la loro indifferenza nei confronti delle relazioni esistenti tra dose e risposta, la loro non giustificata pretesa che le dosi usate negli studi sulla cancerogenicità neii topi fossero troppo elevate e la loro affermazione che gli effetti cancerogeni non fossero riproducibili […]”. Contrariamente a quanto affermato dalle autorità, gli autori dell’articolo in questione sostengono che una “corretta applicazione dei metodi statistici […] porti inevitabilmente alla conclusione che il glifosato sia ‘probabilmente cancerogeno’ (corrispondente alla categoria 1B dell’Unione Europea)”.

Articolo originale (accesso libero, lingua inglese)