E’ uscito il terzo, ricchissimo, numero dei Quaderni della decrescita, disponibile su suo sito quadernidelladecrescita.it.  Qui di seguito l’introduzione.

Il terzo numero dei QUADERNI DELLA DECRESCITA è centrato, ancora una volta – e come potrebbe essere diversamente -, sulla guerra. E su come uscirne. Subito, con un cessate il fuoco su tutti i fronti. Con l’apertura di negoziati. Con un intervento dell’Onu. Con tutto ciò che può lenire le sofferenze di popolazioni sacrificate sulla scacchiera geopolitica. Ma non potrà ancora mai chiamarsi pace (duratura) fino a che non sarà drenato in profondità il veleno dell’odio etnico-razziale-nazionalista alimentato dagli stati e dagli apparati industriali-militari. Pensiamo che la decrescita, nella sua idea di fondo, possa costituire un valido quadro concettuale e pratico alternativo dentro cui poter operare politiche concrete di pace, di riconciliazione, di condivisione e di giustizia ecosociale, di conversione e trasformazione degli assetti di potere tanto materiali quanto ideologici e simbolici oggi dominanti. C’è davvero bisogno di un salto di civiltà, di una costituzione della Terra. La nostra monografia (curata da Marco Deriu, frutto di una chiamata a contribuire che ha avuto una generosa risposta di operatori di pace, studiosi, analisti) offre un prisma ricchissimo di proposte. (Ne scrivono: Marco Deriu, Gianni Tamino, Chiara Marchetti e CIAC, Antonella Litta, Silvana Galassi,  Pino Ippolito Armino, Monica Lanfranco, Alberto Leiss, Stefano Ciccone, Marinella Correggia, Alfonso Navarra, Alberto Capannini, Giovanna Pavesi, Roberto Mander, Aluisi Tosolini, Rocco Altieri, Maria Elena Bertoli, Gloria Germani).

Ma bisogna agire in fretta. L’Europa, il suo esecutivo all’unanimità e il suo Parlamento a stragrande maggioranza, ha deciso di imboccare la strada sbagliata: rispondere con la guerra alla guerra, seguendo l’idea terrificante che la pace possa essere raggiunta nei campi di battaglia. Due guerre mondiali non sembra abbiano insegnato alcunché. L’EU è di fatto entrata nella guerra della Federazione russa contro l’Ucraina con armi e munizioni, con finanziamenti e basi tecnologiche e logistiche. Ci chiediamo: è questa la volontà anche delle cittadine e dei cittadini europei? La militarizzazione degli animi delle masse ha raggiunto i suoi scellerati scopi? Le prossime elezioni di giugno potranno dare delle indicazioni di pace?

Anche le politiche europee sul contrasto al cambiamento climatico (Green Deal European) sono state derubricate dalla chiamata alle armi della von der Leyen. Intanto le emissioni di CO2 crescono ogni anno. (Ne scrivono Paolo Cacciari e Aldo Femia).

I Quaderni della decrescita saranno presenti a Pontevedra in Galizia alla Conferenza internazionale della Decrescita, quest’anno congiunta alla Conferenza della Società Europea di Ecologia Economica, con una collaborazione ad una ricerca dell’Università di Roma e di un gruppo di associazioni finalizzata a tracciare un quadro delle conoscenze, opinioni e atteggiamenti circa le prospettive della decrescita, in rapporto alla cultura del consumo. (Ne scrive Bruno Mazzara).

Grazie alla disponibilità dell’autrice Céline Keller, autrice di Who is Afraid of Degrowth?, pubblichiamo una serie di tavole di un meraviglioso viaggio a fumetti tra gli autori della decrescita (traduzioni di Irene Comparin).

 

Nel blocco dei saggi OLTRE LA CRESCITA abbiamo deciso di affrontare alcuni nodi problematici che ci sembrano cruciali nella comprensione della fase storica. Lo facciamo – come nel nostro stile – affidandoci ai/lle maggiori esperti/e italiani/e, per offrire approcci disciplinari diversi: filosofici, giuridici, economici. Apriamo con Michele Carducci sul significato e le pratiche dei diritti della natura. Proseguiamo con Giandomenico Scarpelli sui punti di contatto e di divergenza tra decrescita e stato stazionario nelle teorie economiche. Deborah Lucchetti apre uno spaccato sulla filiera moda-tessile lungo la catena globale della produzione del valore. Andrea Fumagalli e Maurizio Ruzzene, in un fitto dialogo tra loro, ci spiegano le complesse funzioni del denaro, della moneta e delle forme di scambio “altre”, mutuali. Alvise Marin riassume lo stato del dibattito filosofico sulla intelligenza artificiale.

Nelle nostre consuete rubriche troverete in LA SAGGEZZA DELLA DECRESCITA citazioni di Ivan Illich e Jacques Ellul a cura di Federico Zevio e una riflessione di Renato Galeotti. In CREPE SUL MURO: Marco Palma su una esperienza di ricostruzione dopo l’alluvione negli Appennini; Lucia Giovannetti sulle resistenze alla demolizione delle Alpi Apuane. In NOTIZIE NON PERVENUTE: Irene Comparin sulle esplorazioni marine in Norvegia; Paolo Cacciari sul voto dei geologi che negano l’Antropocene. Aldo Femia apre una nuova rubrica STATISTICA E DECRESCITA, con una riflessione sul Pil.

In DOCUMENTAZIONE,  Bruno Mazzara fa il punto sulla ricerca La decrescita nell’immaginario e nelle pratiche; il Centro Studi per la Nuova Agricoltura Contadina lancia un manifesto per la nuova agricoltura contadina; Neto Leão propone un Manifesto illichiano contro la Pax Oecologica.

Nelle RECENSIONI troverete: intervista a Céline Keller, autrice di  Who is Afraid of Degrowth? www.celinekeller.com/who-is-afraid-of-degrowth (di Irene Comparin); intervista a Joan Martinez-Alier, autore di: Land Water, Air and Freedom. The making of World movements for environmental Justice (di Federico Arcuri); Herman Daly, Verso un’altra economia. Scritti per un futuro sostenibile, con una Prefazione di Giandomenico Scarpelli (di Paolo Cacciari);  Antonio De Lellis, Rosetta Placido, Stefano Risso (a cura di), Uscire dalla guerra, per un’economia di pace (di Redazione).

Infine una nuova CALL FOR PAPER per una monografia sui Diritti della natura, curata da Silvia Bagni e Michele Carducci che si aggiunge a quella su Decrescere per ben crescere, la questione pedagogica nell’ottica della decrescita, curata da Sara Damiola, Simone Lanza, Luca Lazzarato.

 

Buona lettura!