Se appena gratti la superficie vedi che questa crisi finanziaria non riguarda la liquidità, i derivati tossici o il mercato regolato male, in realtà riguarda la cultura; è la nostra cultura dell’eccesso e del consumo senza significato – il glorificato spendere e comprare delle ultime decadi – che è alla radice della crisi in cui ci troviamo adesso