A oltre due mesi di distanza dall’inizio delle proteste che hanno sconvolto la Francia è ormai chiaro che siamo di fronte ad un fenomeno nuovo, inatteso, importante, una protesta che non si vedeva dalla fine degli anni Sessanta, e che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase per la Francia e per l’Europa. Siamo in →
scenari di transizione
Agricolture sostenibili per comunità solidali Decrescita Giustizia climatica Sovranità alimentare
Dal 28 al 29 agosto 2017
Con la partecipazione di: Lisa Baldi, Jean Pierre Berlan, Francesca Bigliardi, Davide Biolghini, Zoubida Charrouf, Luca Colombo, Marco Deriu, Chiara Fornari, Mario Giampietro, Fausto Gusmeroli, Gianfranco Laccone, Francesca Marconi, Carlo Modonesi, Silvia Perez-Vitoria, Lucia Piani, Gianni Tamino. Ripensare il sistema agroalimentare significa rispondere a sfide cruciali quali la sostenibilità e la salute, ma anche confrontarsi →
Una proposta dalla Conferenza di Budapest: la decrescita come progetto politico?
[da il manifesto e da Comune-info] Strade, piazze, università, spazi sociali, culturali e di economia sociale: a Budapest la quinta Conferenza internazionale sulla decrescita ha mostrato non solo che quello della decrescita è un movimento sociale e accademico che non smette di crescere, ma che esistono già tanti modi diversi di vivere che rifiutano il →
Articoli Documenti Associazione
Pensare il cambiamento
Produrre come e per chi. La crisi strutturale e di senso della civiltà contemporanea impone un ripensamento altrettanto profondo dei modi e degli scopi della cooperazione sociale: cosa, quanto, come, dove produrre e a beneficio di chi.
SERGE LATOUCHE, “L’economia è una menzogna”
RECENSIONE: In questo libro l’economista e filosofo francese SERGE LATOUCHE, considerato uno dei padri della teoria della DECRESCITA, viene intervistato da tre studiosi, l’economista Didier Harpagès, il filosofo dell’urbano Thierry Paquot, e Daniele Pepino del Gruppo Abele. Il titolo dell’edizione italiana è diverso da quello originario francese, molto distaccato (“ Itineranza. Dal terzomondismo alla Decrescita”) →
DEBITO E DEMOCRAZIA IN EUROPA conferenza di SERGE LATOUCHE
5 novembre 2015 ore 20.30
Parma 5 novembre 2015, h. 20.30 Centro Congressi Camera di Commercio, Via Verdi 2 (Sala Aurea) DEBITO E DEMOCRAZIA IN EUROPA con Serge Latouche Professore emerito di Scienze economiche all’Università di Paris-Sud (Orsay) e all’Institut d’études du devoloppement économique et social (IEDES) di Parigi Intervengono Alberto Castagnola, economista, Ass. per la decrescita, Comune-info Debito, →
2015 “Tra sostenibilità e sussistenza: ripensare il lavoro ripensando la città e il territorio” Scuola estiva sulla transizione alla decrescita – Torino
PROGRAMMA COMPLETO ED EVENTI APERTI La transizione verso una società della decrescita richiede l’invenzione di una forma di “sussistenza moderna”, come la chiamava Ivan Illich. Il superamento del lavoro produttivo e salariato tradizionale verso una forma di esistenza composta da una pluralità di attività (produzione e autoproduzione, riproduzione e cura, scambio e condivisione, socialità e →
Nafeez Ahmed: La fine della crescita infinita
La fine della crescita infinita: Parte 1 È arrivato il nuovo anno, e la crisi economica globale è ancora grave. Ma mentre gli esperti si scontrano sul fatto che il 2015 sia l’anno della ripresa o piuttosto quello di una nuova recessione, nuove ricerche suggeriscono che tutti costoro potrebbero star non vedendo lo scenario →
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Maurizio Ruzzene: Monete alternative e beni comuni
NUOVE PROSPETTIVE NEL FINANZIAMENTO DELLE ECONOMIE PUBBLICHE, SOLIDALI ED ORIENTATE ALLA CURA. Il livello insostenibile raggiunto dal debito pubblico italiano e l’esigenza di non tagliare ulteriormente i fondi necessari per prendersi cura dei beni e delle condizioni comuni di vita, ci impongono di trovare nuove forme di finanziamento, più sostenibili di quelle esistenti: sia per →
Mauro Bonaiuti: L’eta della crescita è finita
La crisi pare infinita, e anche l’ex Segretario Usa al Tesoro parla di “Grande stagnazione”. La proposta degli economisti ortodossi resta quella di promuovere la ripresa della crescita imponendo investimenti in tecnologia -come i Google Glass-, non necessariamente produttivi. Una sorta di “keynesismo terminale” che non tiene conto dei limiti del Pianeta. Il commento →