Dopo l’incontro su “Marx, marxismi e decrescita” nell’ambito di Venezia 2022, l’Associazione per la decrescita, Rise Up 4 Climate Justice, il Gruppo pensionati critici di Mestre, AERES economia solidale Venezia e MDF Venezia promuovono un nuovo incontro per capire come unire i movimenti ecologisti e sociali, con Emanuele Lele Leonardi, Anna Clara Basilicò e Paolo Cacciari.

I temi trattati a Venezia sono stati molti e di grande rilievo teorico e politico: gli insegnamenti di Marx nello studio delle specificità del modo di produzione capitalista; la metodologia marxiana; l’evoluzione e le contraddizioni della legge del valore; produzione, terziarizzazione, riproduzione, cura e rigenerazione dei beni comuni e dei patrimoni naturali; il rapporto tra accumulazione, imperialismo e guerra; il rapporto capitale/natura; produttivismo, economicismo, determinismo: oltre Marx; le classi e l’emergere di un “proletariato ecologico”; soggettività,  deliberazione politica, conflitto e disubbidienza civile.

Al fine del prosieguo della discussione su ognuno di questi aspetti i partecipanti sono invitati a inviare abstract, articoli, bibliografie che verranno inserite sul sito. È comunque già possibile estrapolare una traccia di lavoro per approfondire la relazione tra marxismi e decrescita.

  1. La critica all’economia politica capitalista sviluppata da Marx mette in evidenza la dinamica di sfruttamento non solo del lavoro vivo, ma anche della natura. Ciò consente ai movimenti ambientalisti oggi di risalire alla radice delle cause economiche strutturali della crisi ecologica in atto. Giustizia sociale (equa distribuzione delle ricchezze) e giustizia ambientale (accesso sostenibile e condivisione delle risorse), assieme al riconoscimento dei diritti civili e delle libertà individuali (negati dal colonialismo, dal sessismo, dallo specismo) sono facce inseparabili di uno stesso prisma, di una stessa proposta di alternativa di società.
  2. La proposta di una società orientata alla decrescita degli impatti del sistema socioeconomico mira al cuore del meccanismo perverso della crescita illimitata delle merci prodotte e scambiate sul mercato. Altresì, i movimenti di ispirazione marxista hanno sempre avuto il loro fine nella liberazione delle attività umane dal giogo del lavoro subordinato alla valorizzazione del capitale.
  3. Partendo da queste considerazioni di tipo teorico (l’ecomarxismo di James O’Connor, Andre Gorz e altri) e politico (l’ecosocialismo di Michael Löwy, Bellamy Foster, Ian Angus, Giorgos Kallis, Marino Badiale e Massimo Bontempelli e altri) è stata ipotizzata una convergenza tra i due ambiti di pensiero a lungo ritenuti separati se non persino contrapposti: una decrescita ecosocialista (vedi Per una decrescita ecosocialista (https://www.decrescita.it/per-una-decrescita-ecosocialista/).
  4.  Ha scritto Serge Latouche: «La decrescita può essere considerata come un “ecosocialismo”, soprattutto se per socialismo si intende, con Andre Gorz, “la risposta positiva alla disintegrazione dei legami sociali sotto l’effetto dei rapporti mercantili e di concorrenza, caratteristici del capitalismo”». È allora possibile – grazie alla decrescita – ipotizzare finalmente una convergenza tra movimenti sociali ed ecologisti? Tra il “rosso” e il “verde”?

I documenti del percorso “Marx, marxismi e decrescita” di Venezia 2022 sono disponibili a questo link.

La registrazione dell’evento è disponibile a questo link: https://youtu.be/qnh8r7qhnOU

Volantino17novembre-Decrescita_e_marxismo