1] Le monete alternative tra utopie e problemi concreti.

C’è una vecchia idea alle origini del pensiero utopico, anarco-socialista ed ecologico, non ancora liquidata dai processi della globalizzazione neoliberista. È l’idea-progetto di sconfiggere le logiche mercificanti, inique e distruttive del capitalismo andando al cuore del suo sistema economico, il denaro e le istituzioni finanziarie, per costruire al suo posto sistemi economico e monetario alternativi, autogestiti e locali.

Sostenuta nella veste di buoni-lavoro già nel corso dell’Ottocento da socialisti atipici come Owen, Proudhon e Lassalle, rielaborata nei primi anni del Novecento per contrastare la stagnazione economica da S. Gesell e in chiave eco-energetica da F. Soddy, l’idea di costruire sistemi monetari autogestiti e locali è stata resa a lungo inattuale dai massicci interventi dello Stato nelle economie capitalistiche e socialiste. E’ riemersa con la crisi dei modelli economici fordisti e del Welfare State a partire dagli anni ‘70/80, ed infine sta ricevendo nuova forza dallo svuotamento dei poteri politici nazionali, dalla negazione di legami solidi tra sviluppo economico e istanze territoriali implicita nella globalizzazione liberista, o anche dalla costruzione di macro aree economiche come l’unione monetaria europea .

Si può prevedere che le crisi economiche e politiche in atto stimoleranno la diffusione di nuovi approcci alle monete alternative (MA), tesi ad aumentare le opportunità economiche sul piano locale e a sviluppare maggior cooperazione tra gruppi di attivisti. In molti casi questi approcci assumono valenze antisistemiche o anti-istituzionali, esprimendo pulsioni localistiche molto diffuse. La progettazione di MA può sostenere però anche punti di vista conflittuali sui modi di valorizzare le attività di cura dei beni comuni, i servizi pubblici e i sistemi previdenziali o le stesse funzioni residenziali, per superare una crescita economica dissipativa che porta ad inasprire lo sfruttamento di ogni risorsa e ad un aumento continuo dei costi di vita.

2] Limiti e problemi dei modelli di monete alternative prevalenti.

Simili prospettive potranno diventare comunque più credibili se si terranno ben presenti i limiti e le difficoltà che hanno condizionato negativamente i tentativi di costruire MA sperimentati in questi anni; difficoltà che rischiano di ampliarsi perché la questione sta diventando una specie di moda, sostenuta da individui e movimenti sociali dalle ispirazioni ideologiche più eterogenee. Qui è sufficiente richiamare tre aspetti principali:

a) esiste la tendenza a perseguire obiettivi incoerenti, in sostanziale contraddizione tra loro, come il dichiarare finalità ecologiche anche se lo scopo è di aumentare il livello dei consumi, sia pure sul piano locale, o il pretendere di superare qualsiasi dinamica inflazionistica anche se si rimane agganciati alle monete ufficiali (magari per l’assenza di una propria base di valore, come nella moneta a deprezzamento programmato concepita da S. Gesell);
b) la mancanza di una propria base o condizione di valore impone di mantenere un rapporto di convertibilità con le monete ufficiali e questo comporta sia legami con spinte inflazionistiche sia problemi di natura legale per la creazione di una moneta parallela, generalmente vietata dalle legislazioni vigenti;
c) una preferenza diffusa per l’agire individuale ed interpersonale porta a limitare l’esperienza delle MA all’interno di gruppi di piccole dimensioni, e a risolverle nei confini ristretti di un baratto tra servizi e beni di scarsa rilevanza per la riproduzione delle condizioni di vita comuni (come avviene specialmente con le Banche del Tempo) .

Infine la frequente esaltazione delle esperienze immediate, compiute in prima persona, porta a trascurare la riflessione sui problemi che emergono nei piani sistemici e di lungo periodo. Più in particolare si trascurano le riflessioni sui cambiamenti intervenuti nei sistemi monetari internazionali e sui problemi che questi determinano nella vita quotidiana delle persone, precludendosi così di cogliere le opportunità che quei cambiamenti possono offrire ai fini dello stesso sviluppo delle MA. Tali aspetti complicano inevitabilmente la visione ma devono essere considerati attentamente perché nessun discorso su eventuali sistemi monetari alternativi può risultare credibile se non tiene presente l’evolversi dei sistemi monetari e finanziari reali.

3] Sviluppi recenti del sistema monetario e finanziario internazionale

Per non ricondurre tutto alla cattiva volontà di pochi personaggi privi di scrupoli, avidi o incapaci, possiamo dire che gli sviluppi più significativi del sistema monetario (e finanziario) internazionale vanno ricondotti in primo luogo alla crescita delle componenti “terziarie” (dei servizi) delle economie avanzate, e più in particolare di quelle pubbliche, che non si prestano a tassi di crescita produttiva rilevanti e che pagando pesanti interessi sul debito e sul denaro usato finiscono per alimentare in maniera inflazionistica le masse monetarie circolanti e la stessa finanziarizzazione dell’economia globale.

La contrazione del peso dei settori industriali tradizionali e lo sviluppo esponenziale di attività di servizio di tipo “individuale” hanno portato inoltre a ridurre le possibilità di investire fruttuosamente somme crescenti di denaro in attività produttive reali e in capitale fisso di notevole entità. Ma non sono diminuite le spinte alla crescita delle masse monetarie complessive: data apunto la permanenza di elevati interessi bancari sui prestiti, di rendite e profitti di diversa natura, e data anche la crescita notevole dei redditi medio-alti, legati a tutte quelle attività di “servizio”, individuali o di piccoli gruppi, che possono ancora essere sostenute da notevoli rendite di posizione (come le attività delle agenzie  pubblicitarie, avvocati, medici, mediatori immobiliari e finanziari, manager, dirigenti amministrativi, ecc.) e che costituiscono degli ottimi clienti per lo stesso sistema finanziario.

Su queste basi si sono innescate principalmente le spinte endemiche, prolungate, delle società basate su modelli consumistici a sviluppare processi inflazionistici crescenti, portando a cambiare drasticamente il ruolo e la natura dei processi di risparmio e di accumulazione tradizionali, tanto che alla fine il processo di finanziarizzazione globale, speculativa e dissipativa, non ha quasi incontrato alcun ostacolo.
Va ricordato inoltre che le innovazioni dei settori tradizionali e dei servizi di massa, consentite principalmente dalla rivoluzione informatica, hanno avuto effetti certamente significativi ma molto brevi, con deboli guadagni di produttività registrabili sul piano complessivo e sul medio periodo.

Le più importanti fonti di “nuova” crescita economica sono state trovate così in primo luogo nella “libera” circolazione dei capitali, che ha favorito tra l’altro l’intensificazione dello sfruttamento di tutte le risorse disponibili su scala globale, specialmente quelle lavorative, in secondo luogo negli sviluppi di nuove funzioni del sistema monetario e finanziario, più favorevoli alle condizioni di concorrenza globale e ad una crescita economica di tipo speculativo. (…)

Per una versione integrale del testo vedi l’allegato:  “Monete alternative e finanza globale”, Maurizio Ruzzene (2009)

Bibliografia essenziale: